Chiesa dei Santi Gusmeo e Matteo

Chiesa dei Santi Gusmeo e Matteo


Chiese Gravedona ed Uniti

La Chiesa si trova a Gravedona ed Uniti, in posizione elevata rispetto all'abitato, e fu costruita nel 1248. La località, secondo la tradizione, coincide con il luogo dove avvenne il martirio dei due santi e dove esisteva precedentemente una chiesa dedicata a San Fedele. Sembra infatti che, nel 286 d.C., Massimiliano, persecutore dei cristiani, ordinò lo sterminio della popolazione Tebea per essersi rifiutata di offrire sacrifici agli dei. A questa ecatombe riuscirono a sottrarsi, tra gli altri, Fedele e Gusmeo; il primo rifugiandosi a Samolaco – poi giustiziato ove attualmente sorge il Santuario di San Fedelino -, mentre il secondo rifugiandosi a Gravedona ed Uniti.
Il luogo dove furono deposti i corpi di Gusmeo e Matteo rimase sconosciuto e dimenticato fino al 1593, anno in cui Mons. Ninguarda, in visita pastorale, recuperò le sante reliquie, le mise in una cassetta di rame e le ricollocò nel luogo primitivo del ritrovamento in attesa di darne degna sepoltura, cosa che avvenne nel 1637, ponendole sotto l’altare maggiore della chiesa a loro dedicata. Sulla pregevole urna di marmo bianco che ospita le reliquie dei Santi fu incisa una dedica: “qui giacciono i corpi dei Santi Gusmeo e Matteo, martiri: che dal mezzo del tempio qui furono trasportati da Mons. Lazzaro Carafino, Vescovo di Como, nell’anno 1637”.
La chiesa fu eretta inizialmente nel 1248, ispirata a quella di S. Maria del Tiglio, ma di dimensioni minori e strutturalmente più essenziale. Le dimensioni anguste, non rispondenti ai criteri dell’epoca, ne ispirarono l’ampliamento che avvenne nel 1533, vertendone l’orientamento artistico. In seguito la chiesa si arricchì delle opere di Giovanni Mauro Della Rovere, detto Il Fiammenghino, che nel 1606 dipinse la pregevolissima “Dio Padre in Gloria”, tra angeli musicanti, tuttora ben conservata ed ammirata per i suoi colori smaglianti. Dell’artista sono anche le tre grandi tele poste nel coro, che rappresentano il martirio e l’invenzione dei Santi Martiri, sulla parete sinistra “La predicazione dei Santi Gusmeo e Matteo”, al centro “Il martirio” e sulla destra la “Ricognizione dei corpi”. La sacrestia fu ultimata nel 1609, il campanile nel 1616/17 e, infine, il pronao e la porta maggiore nel 1700. La Chiesa ricorda i due Santi Martiri nel giorno dell’11 settembre di ogni anno, data del ritrovamento dei corpi.

Chiesa dei Santi Gusmeo e Matteo


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