Come arrivare
L’itinerario ha inizio dal Passo del Giovo (1706 m), dove è presente una fontana con acqua potabile e dove si può arrivare in macchina (non in inverno o con ghiaccio/neve!) facendo molta attenzione e valutando le proprie capacità di guida e le condizioni della strada.
Dall’elegante forma piramidale, il Pizzo di Gino con i suoi 2245 m è la vetta più alta del gruppo a sud del Passo S. Jorio. Grazie alla posizione isolata e decentrata, dalla cima si gode un sensazionale panorama circolare, che abbraccia gran parte dell’arco alpino.
Percorso
Il primo tratto del percorso è piuttosto agevole, e si sviluppa su un sentiero di facile percorrenza, che consente, con leggeri saliscendi, di percorrere tutta la testata della Valle Albano, attraversando le aree prative ed arbustive che la caratterizzano.
Dopo circa un’ora di cammino si raggiunge un guado sul torrente Albano, in prossimità del quale il sentiero si biforca e conduce, a destra, alla Bocchetta di Sommafiume e a sinistra, al Rifugio Sommafiume e al Pizzo di Gino.
Svoltando a sinistra si arriva, in circa 10 minuti, al Rifugio Sommafiume (1784 m – presenza di una fontana con acqua potabile, l’ultima lungo il percorso) e da qui si prosegue in salita su una traccia poco evidente, risalendo i versanti occidentali della Valle Albano. Il sentiero è stretto, spesso su fondo erboso, e conduce in circa 45 minuti alla Bocchetta di Senavecchia (1995 m).
Il tragitto da questo punto si affaccia sulla Val Cavargna e prosegue in leggera salita, superando un bivio per rifugio Croce di Campo e attraversando tratti di macereto fino a raggiungere un’altra bocchetta. Da qui il sentiero diventa più impegnativo, con alcuni passaggi esposti e tratti che richiedono l’uso delle mani. Dopo circa 150 m si raggiunge un bivio che offre due possibili alternative per il tratto finale di salita al Pizzo di Gino.
Proseguendo lungo la traccia (contrassegnata da punti rossi) a destra si aggira il versante nord occidentale del Pizzo e, attraversati in piano ampi tratti di macereto, con alcuni passaggi difficoltosi, si raggiungono i pascoli che caratterizzano i pendii meridionali dello stesso. Da qui la salita alla vetta, sebbene ripida e faticosa, risulta graduale e più agevole. Proseguendo a sinistra si affronta invece la via diretta per il Pizzo di Gino, più breve ma molto faticosa, con tratti esposti e alcuni passaggi che richiedono l’uso delle mani. Raggiunto il Pizzo di Gino (2245 m) si può godere di uno spettacolare panorama sull’arco alpino e sul Lago di Como e le Prealpi lariane.
Il percorso di ritorno richiede circa 2 ore e 45 minuti.
Punti di appoggio
- Rifugio Sommafiume (1784 m) – Loc. Sommafiume, Comune di Gravedona ed Uniti – Per prenotazioni e chiavi: Bar San Gottardo - Piazza Paracchini n. 12, Dongo - +39 0344 81307 – Aperto da fine maggio/giugno a fine ottobre
Note
Sentiero piuttosto lungo e con alcuni tratti esposti e impegnativi, soprattutto nel tratto finale di ascesa al Pizzo di Gino.
Avvertenze
Consultare il bollettino meteo prima di iniziare l’escursione
(Testo di Istituto Oikos)
Punto di partenza | Passo Giovo |
Punto di arrivo | Pizzo di Gino |
Quota massima | 2245 m |
Dislivello | 819 m |
Lunghezza | 15,7 Km |
Tempo di percorrenza | 3h15 per la salita |
Difficoltà | Difficile |
Periodo consigliato | Giugno - ottobre |