Il monte Peschiera, sopra Albonico, riveste una importanza naturalistica notevole per la presenza di un incantevole stagno circondato da castagni, abeti e betulle. Sul dosso del Brentalone, verso il Lago di Mezzola, si possono osservare delle postazioni scavate nella roccia risalenti alla prima guerra mondiale.
Partendo dalla chiesa di S. Biagio a Dascio, imboccare la via Bruga (segnavia “Sasso di Dascio / Albonico / S. Fedelino”); dopo pochi metri, all’altezza della casa n° civico 14, svoltare a destra per immettersi sul sentiero (1) che si innesta a destra nella mulattiera dell’antica via Regina (segnavia “Albonico / Stagni di Peschiera / S. Fedelino”). Si lasciano alle spalle le ultime case e si arriva in breve al Sasso di Dascio, uno sperone roccioso con vista panoramica sul Pian di Spagna. Al bivio dopo circa 600 m (2) continuare a sinistra in salita sulla strada asfaltata (segnavia “Albonico / Stagni di Peschiera / Brentalone”) sino ad un tornante (cartello “via Brienz”); abbandonare l’asfalto per seguire sulla destra la mulattiera che supera due piccoli corsi d’acqua e piega subito a sinistra.
Il sentiero termina innestandosi sulla strada comunale per Albonico, di fianco al piccolo cimitero (3); proseguire a sinistra sull’asfalto e all’incrocio svoltare a destra in salita (segnavia MTB “Stagni di Peschiera / Brentalone”).
Sul cammino si incontrano due torrenti da guadare, seguiti da un tratto con fondo misto in asfalto, ghiaietto e cemento; una serie di tornanti portano rapidamente in alto, ad una radura (4). Al bivio proseguire a sinistra (segnavia MTB “Stagni di Peschiera”); il bosco di castagni cede rapidamente il posto alle piante di betulle ed infine, dopo avere superato alcuni ruderi, alla fitta pineta che lambisce la sponda sinistra dello stagno di Peschiera.
Arrivati allo spiazzo dove è posto il cartello di località (5), si può proseguire ancora a sinistra per alcuni metri raggiungendo la base di un traliccio e osservare il magnifico panorama che si estende su tutta la Valchiavenna. L’ambiente del monte Peschiera è incontaminato (linee elettriche a parte), la sua conformazione rocciosa e soleggiata favorisce la presenza di rettili e di uccelli rapaci; nello stagno sono presenti pesci e anfibi, mentre il canneto è frequentato da alcune coppie di germani reali. Il cammino riprende sulla strada percorsa all’andata sino alla radura (4); al bivio svoltare a sinistra in salita (segnavia MTB “Brentalone”) per una digressione sull’altro versante del monte Peschiera, dove si incontrano alcune case recentemente ristrutturate e una cava di granito abbandonata.
Al Dosso del Brentalone (6), vicino ad un ripetitore RAI, si nota sulla sinistra la roccia scavata: si tratta di una serie di brevi gallerie, alcune ormai crollate, che facevano parte della “linea Cadorna”, l’imponente sistema difensivo costruito durante la Prima Guerra Mondiale per proteggere il confine settentrionale dello Stato italiano. Le gallerie del Brentalone servivano ai soldati come riparo, magazzino e punto di appostamento e osservazione per controllare il Piano di Chiavenna. Il “roccione” a destra delle antenne è un bellissimo punto panoramico sul Lago di Mezzola.
Tornare ancora alla radura (4) sulla stessa strada e proseguire in discesa; guadato il torrente (7) si svolta a sinistra (segnavia MTB “Albonico / Dascio / Sorico”) e si segue il sentiero parallelo al corso d’acqua entrando in Albonico. Raggiunta la strada asfaltata si percorre la via per Albonico, si passa di fianco alla piccola chiesa di S. Sebastiano e allo stop si svolta a destra in via Scepa. Arrivati al cimitero (3), si abbandona la strada asfaltata deviando a sinistra sul sentiero in discesa (segnavia “Dascio / Sorico”); da qui si torna a Dascio sugli stessi passi percorsi all’andata.
(testo di "Associazione Pedaleggiando")
Punto di partenza | Dascio - SORICO |
Punto di arrivo | Dascio - SORICO |
Quota minima | 208 m |
Quota massima | 625 m |
Lunghezza | 11 Km |
Tempo di percorrenza | 4h |
Difficoltà | Media difficoltà |
Periodo consigliato | Tutto l'anno |